HTM HYBRID TOWER MESTRE

Landmark multifunzione

La città di Mestre ha una storia urbana molto particolare: non segue una crescita lineare, ma è il risultato di una sommatoria di episodi architettonici isolati, disarticolati e non consequenziali. Mestre è una città episodica: la sua logica è quella dell’eccezione, la discontinuità è il suo genius loci.

Cliente
Cervet srl General Contractor
Anno
2012
Status
Completato
Dimensione
4.000 mq
Team
progetto Flavio Albanese

Flavio Albanese
founder & partner

Flavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.

Franco Albanese

Franco Albanese
partner, CEO & executive director

Franco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.

Piero Corradin

Piero Corradin
partner, head of projects

Piero Corradin è partner dello studio dal 2020 e head of project dal 2014. Si è laureato nel 2002 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e nello stesso anno ha iniziato a lavorare come architetto in ASA studio albanese. Tra i progetti più importanti seguiti da Piero si segnalano il progetto di riqualificazione urbana di un quartiere di Pechino su masterplan di OMA (2007), la nuova sede della Banca Popolare di Marostica (2006), la nuova sede direzionale delle AFV Acciaierie Beltrame a Vicenza (2007), il concorso per la Nuova Fiera di Vicenza (2008), il concorso internazionale “Recupero della cava di Mursia” nell’isola di Pantelleria (2010). Nel 2012 ha seguito il progetto della Hybrid Tower a Mestre (Venezia), nel 2016 l’ampliamento dell’headquarter Fope a Vicenza (2016) e il Polo Logistico Agroalimentare di Monselice (2016). Nel 2008 è stato tutor per PreVisioni, il workshop internazionale sul futuro masterplan di Vicenza; nel 2009 e 2010 in due edizioni del summer workshop dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

responsabile di progetto Giacomo Tomasini

Giacomo Tomasini
architect

team Lisa Bisarello

Lisa Bisarello
interior designer

Arrivata in Asa studio albanese nel 2001, Lisa è stata ingaggiata come personal assistant di Flavio Albanese per poi diventare interior designer e seguire progetti che variano dal design di mobili a quella dei pattern per i tessuti, sino alla progettazione di interni. Si è diplomata nel 1994 all'Istituto Tecnico per Geometri Canova di Vicenza, e prima di arrivare in Asa studio albanese ha lavorato dal 1994 al 1996 come disegnatrice di interni presso uno Studio tecnico Immobiliare, e dal 1998 al 2000 nel prestigioso showroom Fontana Arredamenti come commessa e progettista d'interni. Lisa ha una personalità sensibile, scrupolosa, caparbia e semplice. Preferisce l’acqua naturale e il suo proverbio preferito è “Volere è potere”.

Francesca Casara

Francesca Casara
architect

Francesca si è laureata allo IuaV di Venezia ed è architetto dal 2007. È approdata in ASA studio albanese nel 2012 e ha seguito con grande versatilità lo sviluppo di molti progetti, occupandosi sia di interventi di scala diversa (dal masterplan all’interior design), sia di fasi di lavoro differenti, dal concept alla fase esecutiva in cantiere. Tra i progetti seguiti, si segnalano la Nuova Fiera di Vicenza, il Golf Club Colli Berici e la Hybrid Tower di Mestre. Prima di arrivare in ASA studio albanese ha collaborato dal 2007 al 2011 per lo studio d’architettura padovano G&G, sviluppando in autonomia numerosi altri incarichi. Ama i viaggi, la natura e gli animali. È sciatrice pluripremiata e istruttrice d’equitazione, uno sport praticato a livello agonistico nella specialità del salto a ostacoli. Francesca preferisce le bollicine, ma solo nel vino, e il suo pattern favorito è l’animalier.

Anna Concato —

Anna Concato
architect

Nicola Caputo

Nicola Caputo
architect

Nicola è architetto e collabora con ASA studio albanese dal 2005. Si occupa prevalentemente della fase definitiva ed esecutiva dei progetti, coordinando in fase di cantiere i professionisti che intervengono nella realizzazione del progetto e affiancando i clienti nelle loro scelte, in modo da garantire la coerenza della visione progettuale dello studio con le aspirazioni dei committenti. Nicola ha seguito per lo studio progetti come il Rocco Forte Verdura Resort  di Sciacca, la Hybrid Tower di Mestre,  la Villa Coeur Jolie a Cap d’Antibes e numerosi altri progetti. Prima di collaborare ASA studio albanese, ha lavorato presso lo Studio Altieri di Thiene, nel campo del contract per interni nei luoghi di lavoro presso la Adotta  e di nuovo come progettista presso lo Studio Gabbiani & associati, affrontando progetti di diversa scala tra cui ospedali, mall commerciali, infrastrutture e restauri. Vive a Vicenza con sua moglie e suo figlio; ama nuotare e, quando non è immerso nella progettazione in studio, si immerge in piscina, dove pratica nuoto premaster. Tra le sue letture preferite, “L’arte della guerra” di Sun ZU. Non potrebbe mai fare a meno di un paio di scarpe ben confezionate.

Francesco Marangoni

Francesco Marangoni
3d models & digital printer supervisor

Francesco Marangoni (1982) si è laureato in Economia Politica all’Università degli Studi di Verona nel 2007. Dopo aver fatto per molti anni il proiezionista e la maschera allo storico cinema Odeon di Vicenza, nel 2006 è approdato fortuitamente in ASA studio albanese. Qui ha contribuito a collocare e catalogare gli oltre 15.000 volumi che compongono la biblioteca dello studio. Successivamente si è dedicato alla realizzazione dei plastici architettonici avvalendosi di un pantografo CAD/CAM e di una stampante 3D Zcorp 650. Benché abbia fondato e partecipi alla vita redazionale di una piccola web radio, in sala plastici si ostina ad ascoltare radio3 con un apparecchio analogico. Nel tempo libero cerca, con risultati alterni, di coltivare la passione per la lettura, la musica e i viaggi. Dalla library dello studio Francesco prenderebbe il Codex Seraphinianus, mentre il suo materiale preferito è la birra.

Andrea Garzotto

Andrea Garzotto
architect

Andrea è un architetto specializzato nella definizione delle immagini render dei progetti e dei modelli 3D, approdato in ASA studio albanese nel 2007. La rappresentazione virtuale attraverso render e modello tridimensionale è oggi un aspetto chiave del progetto architettonico a tutti i livelli, e per questo Andrea è coinvolto in tutti i maggiori progetti dello studio. Oltre alla definizione delle immagini si occupa anche di interior design e di progettazione architettonica. Dopo un anno e mezzo trascorso a Porto, dove ha scoperto l’immagine in bianco e nero, nel 2006 si è laureato in architettura allo IUAV di Venezia. Nel Dicembre del 2012 ha inaugurato “Incipit”, uno spazio collettivo e laboratorio per le arti visive. Andrea è fotografo freelance, si considera un precursore dei selfie e un biker mancato. Il viaggiare è parte integrante della sua vita e della sua fotografia. Adora il Berghain di Berlino e i vini con le bollicine.

Giuseppe Santonocito

Giuseppe Santonocito
communication manager

Giuseppe ha studiato filosofia a Venezia e Parigi, completando il dottorato di ricerca nel 2006. Dal 2007 è responsabile della comunicazione di ASA studio albanese, si occupa delle nuove acquisizioni per la Library e partecipa alla definizione dei key-concept e della filosofia dei progetti. Dal 2007 al 2010 ha collaborato stabilmente con la rivista Domus con testi, ricerche e recensioni, curando la sezione books di alcuni numeri. Prima di approdare in ASA, è stato assistente bibliotecario al Museo d’arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia (dal 2001 al 2005). Come copywriter freelance ha scritto concept e testi per progetti diversi, collaborando col digital storyteller Felice Limosani per “Il sole sui tetti” 2011 e 2012, con la Fondazione Gaetano Marzotto per il Progetto Marzotto 2013, con Intertrade Group e Agenzia del Contemporaneo per Pitti Fragranze 2014. È stato tutor del summer workshop dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. Dalle sue cuffie AKG risuonano spesso e a volumi indecenti i Radiohead (e mai i Coldplay), apprezza gli spazi ampi e poco metropolitani di Berlino e preferisce il vino rosso al bianco.

Anna Tozzi

Anna Tozzi
project manager

Anna è arrivata in studio nel 1982 dopo il diploma di liceo artistico. Ha contribuito alla crescita e allo sviluppo di ASA studio albanese, definendone lo stile e la sensibilità che lo contraddistinguono. Interior designer con spiccate doti per il disegno e i cromatismi, Anna si è da sempre interessata agli interni, alla distribuzione degli oggetti nello spazio e alla corretta ed elegante proporzione tra toni e volumi, seguendo i progetti dal concept alla progettazione, al coordinamento dei fornitori e al rapporto con i clienti. Oggi è una delle colonne di ASA studio albanese e il punto di riferimento per le scelte più importanti di interior design. La sua palette cromatica si è attestata nel tempo su nuance morbide e il suo colore più utilizzato è senza dubbio il beige, in ogni sua sfumatura. Anna ama la natura, gli animali, i cardigan ampi e caldi e le monografie di Liagre, queste ultime per piacere e necessità.

Giacomo Tomasini

Giacomo Tomasini
architect

Partners
Studio Berro Sartori
Crediti fotografici
Germano Borrelli, Andrea Garzotto
Crediti video
Muvistudio
Website
www.hybridtowervenice.com

La Hybrid Tower Mestre si colloca all’interno di questa dinamica: è situata nel vertice urbano che interseca Corso del Popolo con via Torino, in una posizione favorevole per l’accessibilità, la vicinanza a Venezia e la relazione con la laguna. Questa parte di città ha vissuto una metamorfosi molto rapida, evolvendosi da area industriale e semi-abbandonata in nuovo polo direzionale, turistico e residenziale.
Se la matrice di Mestre è episodica, con i suoi 81 metri di altezza su 19 livelli la HTM rappresenta l’ultimo episodio di questa filogenesi, un nuovo landmark multifunzione della città.La torre propone un meccanismo particolarmente adatto alle architetture verticali: il concetto di ibridazione delle destinazioni d’uso, la coesistenza e la sovrapposizione di più layers all’interno dello stesso oggetto architettonico. La scelta di un principio ibrido, ribadito dal nome assegnatole, si esprime non solo nelle distribuzioni interne ma soprattutto nelle soluzioni formali: l’eterogeneità delle funzioni immediatamente leggibile anche dall’esterno, attraverso una scansione stilistica differente e tipica. Il progetto dello studio, inoltre, ha scardinato la logica tipicamente accumulativa delle proposte precedenti, riducendo l’impatto volumetrico di oltre il 60% rispetto ai progetti iniziali e migliorando la qualità delle correlazioni con lo spazio circostante. HTM avvicenda spazi collettivi e privati, ed è dotata di un health center (livelli 2 e 3), di livelli direzionali (4-11) e residenziali (12-16), di un ristorante panoramico al 17 e 18 piano e, alla sommità da una impressionante terrazza, con vista panoramica a 360°.
La scelta nella distribuzione degli spazi abitativi e direzionali è consapevolmente non-standard, con un’articolata alternanza di duplex e simplex.