HOTEL SAN MARCO CORTINA D’AMPEZZO

Patrimonio ospitale

Il paesaggio di Cortina d’Ampezzo è stato di recente nominato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Il vecchio Hotel San Marco, nel cuore di Cortina, era invece un patrimonio della città in stato di abbandono: Asa studio albanese ha progettato un programma di upgrading e ampliamento per riportalo in vita.

Cliente
Privato
Anno
2014
Status
In progress
Dimensione
2300 mq
Team
progetto Flavio Albanese

Flavio Albanese
founder & partner

Flavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.

Franco Albanese

Franco Albanese
partner, CEO & executive director

Franco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.

responsabile di progetto Piero Corradin

Piero Corradin
partner, head of projects

Piero Corradin è partner dello studio dal 2020 e head of project dal 2014. Si è laureato nel 2002 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e nello stesso anno ha iniziato a lavorare come architetto in ASA studio albanese. Tra i progetti più importanti seguiti da Piero si segnalano il progetto di riqualificazione urbana di un quartiere di Pechino su masterplan di OMA (2007), la nuova sede della Banca Popolare di Marostica (2006), la nuova sede direzionale delle AFV Acciaierie Beltrame a Vicenza (2007), il concorso per la Nuova Fiera di Vicenza (2008), il concorso internazionale “Recupero della cava di Mursia” nell’isola di Pantelleria (2010). Nel 2012 ha seguito il progetto della Hybrid Tower a Mestre (Venezia), nel 2016 l’ampliamento dell’headquarter Fope a Vicenza (2016) e il Polo Logistico Agroalimentare di Monselice (2016). Nel 2008 è stato tutor per PreVisioni, il workshop internazionale sul futuro masterplan di Vicenza; nel 2009 e 2010 in due edizioni del summer workshop dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

team Giovanni Schiavotto —

Giovanni Schiavotto

Riccardo Nicoletti

Riccardo Nicoletti
architect

Riccardo si è laureato in architettura alla IUAV di Venezia nel 2002 e collabora con ASA studio albanese dal 2008. Si occupa dello sviluppo dei progetti concernenti edifici produttivi e direzionali, in particolare nella loro fase definitiva/esecutiva. È in qualche modo il “garante” della continuità tra le idee progettuali sviluppate nel concept e la loro realizzazione finale. Dal 2002 al 2008 ha lavorato presso l'impresa di costruzioni Morbiato, con compiti di progettazione architettonica, esecutiva e assistenza alla direzione lavori a stretto contatto con le dinamiche di cantiere. Riccardo è un uomo pratico, appassionato delle tecniche costruttive che sperimenta spesso e direttamente negli approcci più innovativi. Pallavolista amatoriale ma fiero, se non fosse diventato architetto avrebbe fatto il vigile del fuoco.

Francesco Marangoni

Francesco Marangoni
3d models & digital printer supervisor

Francesco Marangoni (1982) si è laureato in Economia Politica all’Università degli Studi di Verona nel 2007. Dopo aver fatto per molti anni il proiezionista e la maschera allo storico cinema Odeon di Vicenza, nel 2006 è approdato fortuitamente in ASA studio albanese. Qui ha contribuito a collocare e catalogare gli oltre 15.000 volumi che compongono la biblioteca dello studio. Successivamente si è dedicato alla realizzazione dei plastici architettonici avvalendosi di un pantografo CAD/CAM e di una stampante 3D Zcorp 650. Benché abbia fondato e partecipi alla vita redazionale di una piccola web radio, in sala plastici si ostina ad ascoltare radio3 con un apparecchio analogico. Nel tempo libero cerca, con risultati alterni, di coltivare la passione per la lettura, la musica e i viaggi. Dalla library dello studio Francesco prenderebbe il Codex Seraphinianus, mentre il suo materiale preferito è la birra.

Simone Matteazzi

Simone Matteazzi
project manager

Dal 2008, anno nel suo arrivo in ASA studio albanese, Simone segue i progetti in tutta la loro genesi, dagli studi di fattibilità alla fase esecutiva. È specializzato nei rapporti con gli enti pubblici e con le amministrazioni, con particolare attenzione agli aspetti urbanistici e territoriali. Dal 2011 è incaricato di seguire il complesso progetto berlinese di Lindower 22, di cui ha curato sia la fase di retrofitting che le nuove costruzioni. Prima di raggiungere ASA studio albanese, ha lavorato per Archistudio a Vicenza (dal 2001 al 2008) e come socio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (2003-2008). È stato inoltre docente di Cad nell’Istituto Superiore di Architettura di Interni Pier Giacomo Castiglioni, per il quale ha svolto attività didattica dal 2002 al 2012. Attualmente ricopre il ruolo di Vicepresidente dell’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori della Provincia di Vicenza e in questa veste è stato componente di Commissioni di gara di concorsi di architettura a livello nazionale. La sua parola preferità è frontiera, e preferisce il mare alla montagna.

Andrea Garzotto

Andrea Garzotto
architect

Andrea è un architetto specializzato nella definizione delle immagini render dei progetti e dei modelli 3D, approdato in ASA studio albanese nel 2007. La rappresentazione virtuale attraverso render e modello tridimensionale è oggi un aspetto chiave del progetto architettonico a tutti i livelli, e per questo Andrea è coinvolto in tutti i maggiori progetti dello studio. Oltre alla definizione delle immagini si occupa anche di interior design e di progettazione architettonica. Dopo un anno e mezzo trascorso a Porto, dove ha scoperto l’immagine in bianco e nero, nel 2006 si è laureato in architettura allo IUAV di Venezia. Nel Dicembre del 2012 ha inaugurato “Incipit”, uno spazio collettivo e laboratorio per le arti visive. Andrea è fotografo freelance, si considera un precursore dei selfie e un biker mancato. Il viaggiare è parte integrante della sua vita e della sua fotografia. Adora il Berghain di Berlino e i vini con le bollicine.

Il progetto di ampliamento e di upgrading dell’Hotel San Marco nel centro di Cortina d’Ampezzo ha l’obiettivo di ridefinire gli standard dell’edificio esistente per adeguarli alle caratteristiche dell’hospitality contemporanea. L’Hotel occupa una struttura del 1893, molto presente nella memoria storica degli ampezzani,  perché fino al 1925 ospitò l’Osteria del Parco, ritrovo abituale delle guide alpine. L’approccio architettonico è stato di tipo virale: il nuovo volume si innesta e si somma all’esistente, ne acquisisce e ne incorpora gli stilemi,li rielabora generando un nuovo sistema architettonico, costruito grazie alla simbiosi di due organismi diversi: quello originario e quello addizionato L’approccio architettonico è di tipo virale: il nuovo volume si innesta e si somma all’edificio esistente, ne acquisisce e ne incorpora gli stilemi, li rielabora generando un nuovo sistema architettonico, costruito grazie alla simbiosi di due organismi diversi: quello originario e quello addizionato. In questo modo, la presenza di un elemento contemporaneo, chiaramente leggibile, è in grado di coesistere con garbo con il vecchio edificio grazie alla continuità dei dettagli, dei materiali, dei morfemi progettuali, ripresi dalla tradizione vernacolare e riattualizzati in una modalità più vicina alla sensibilità e alle esigenze del XXI secolo.