Anas e Autostrada del Mediterraneo presentano un progetto che completa e chiude idealmente la storia di un’infrastruttura storica e strategica per l’Italia e per il Mediterraneo. Un luogo di culto multiconfessionale costruito intorno a un panorama straordinario: la fine di un’autostrada ma l’inizio di un nuovo dialogo.
- Cliente
- ANAS
- Anno
- 2017
- Status
- In progress
- Dimensione
- 5000 mq
- Team
-
progetto Franco Albanese —
Franco Albanese
partner, CEO & executive directorFranco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.
Flavio Albanese
founder & partnerFlavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.
responsabile di progetto Piero Corradin —Piero Corradin
partner, head of projectsPiero Corradin è partner dello studio dal 2020 e head of project dal 2014. Si è laureato nel 2002 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e nello stesso anno ha iniziato a lavorare come architetto in ASA studio albanese. Tra i progetti più importanti seguiti da Piero si segnalano il progetto di riqualificazione urbana di un quartiere di Pechino su masterplan di OMA (2007), la nuova sede della Banca Popolare di Marostica (2006), la nuova sede direzionale delle AFV Acciaierie Beltrame a Vicenza (2007), il concorso per la Nuova Fiera di Vicenza (2008), il concorso internazionale “Recupero della cava di Mursia” nell’isola di Pantelleria (2010). Nel 2012 ha seguito il progetto della Hybrid Tower a Mestre (Venezia), nel 2016 l’ampliamento dell’headquarter Fope a Vicenza (2016) e il Polo Logistico Agroalimentare di Monselice (2016). Nel 2008 è stato tutor per PreVisioni, il workshop internazionale sul futuro masterplan di Vicenza; nel 2009 e 2010 in due edizioni del summer workshop dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Alessandro Melotto
office managerAlessandro è arrivato in ASA studio albanese a gennaio 2016, e lavora a stretto contatto con la direzione, l’amministrazione e il personale in qualità di project manager e responsabile delle risorse umane. Si è occupato di numerosi progetti-chiave come Agrologic a Monselice, il Nuovo Depuratore di Vicenza e Lido Resort & Spa di Venezia. Prima del suo approdo in studio, ha lavorato presso Studio Altieri Spa dal 1997 al 2016. Inizialmente come project manager, conducendo decine di progetti e di direzioni lavori di ospedali, scuole e centri commerciali in tutta Italia, poi come project director del settore di servizi di ingegneria in Italia e infine, dal 2014, come responsabile progettuale di Studio Altieri a Muscat (Oman). Ha studiato Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di Padova, vive a Cologna Veneta con la moglie e 3 figli e suona il sax tenore in una big jazz band.
team Filippo Zampese —Filippo Zampese
architect visualizerFilippo è nato nel 1984, è diventato architetto con una laurea in Achitettura della Costruzione allo IUAV nel 2010 e si è specializzato in computational design al Master di Architettura Digitale di Venezia nel 2010. In ASA studio albanese dal 2015, si occupa di progettazione e modellazione 3D, di prototiping, di rendering e di post produzione di immagini e video. Prima di arrivare a Vicenza, ha lavorato a Maastricht presso SatijnPlus Architecten, a Milano per Cino Zucchi Architetti e a Roma per Fuksas Architecture. Oltre a progettare, Filippo fa il musicista e compositore negli A New Silent Coporation, con i quali ha all'attivo due album di musica post-rock strumentale (Everything Is Exactly As It Seems, 2009; Odyssea, 2016). Suona la chitarra elettrica (per la quale possiede una collezione di pedali che non sa usare) e il piano. Ama i cani, detesta le persone che parlano in treno, e questo forse spiega perché avrebbe voluto diventare astronauta.
Giuseppe Pianezzola
architectGiuseppe si è laureato allo IUAV nel 1993 e ha iniziato subito a collaborare con ASA studio albanese a Vicenza. Nel 2006, assieme ad alcuni colleghi, ha fondato lo studio di progettazione Corte dei Roda, continuando però la sua attività di progettista con ASA studio albanese. Si occupa prevalentemente di interior design e di ristrutturazione creativa di edifici storici, soprattutto a destinazione residenziale. Ha partecipato al restauro di Palazzo Bonaguro a Vicenza, al concept e alla progettazione esecutiva del Rocco Forte Verdura Resort di Sciacca e a molti altri progetti, seguendo l’intero iter delle commesse, dalla progettazione iniziale alla realizzazione e direzione dei lavori in cantiere. Attualmente vive con la compagna e i suoi due bambini a San Donà di Piave, nella provincia di Venezia, ma quando è in città ama passeggiare nell’amata piazzetta Palladio. Il suo proverbio preferito è “Non è mai troppo tardi”!
Giuseppe Dal Molin
project managerGiuseppe, che preferisce essere chiamato Pino, si è laureato allo IUAV di Venezia nel 1993. L’anno successivo ha vinto insieme ad Antonio Paolin e Giuseppe Pianezzola il concorso per la realizzazione della nuova biblioteca di Marostica, progetto insignito del premio di architettura Città di Oderzo 1999. Ha iniziato la sua collaborazione con ASA studio albanese nel 1994 e, con alterne vicende, l’ha protratta fino ad oggi. Pino si occupa soprattutto di progetti nel campo dell’architettura residenziale e alberghiera, e nell’interior design. Per ASA studio albanese ha seguito personalmente il Rocco Forte Verdura Resort di Sciacca, uno dei main projects dello studio. Nel 2006 ha fondato assieme a Giuseppe Pianezzola e altri colleghi lo studio di progettazione Corte dei Roda. Tra i suoi libri preferiti c’è “I simulacri” di Philip K. Dick e in alternativa all’architetto gli sarebbe piaciuto fare il contadino.
Nel tratto più alto dell’intero percorso all’interno del suggestivo parco del Pollino e in prossimità di Villa San Giovanni, in posizione prominente, Anas ha scelto un’area piana ma di dominio panoramico sul paesaggio. Da un punto di vista logistico è facilmente raggiungibile, sia dall’autostrada attraverso la stazione di servizio Villa San Giovanni Ovest che da fuori. In questo luogo, coordinata simbolica dell’Autostrada del Mediterraneo e punto prospettico del continente sul mare, sorgerà il Memoriale ai caduti e il Sito interreligioso di preghiera. Questi due interventi, concepiti come un unico progetto, definiscono un luogo dove alcune delle maggiori culture confessionali presenti nel nostro Paese troveranno uno spazio per il raccoglimento, il ricordo, la meditazione e la preghiera. Il concept architettonico sfrutta la morfologia del terreno, che grazie al dislivello di circa 4 metri permette di isolarsi dal rumore dell’autostrada, confrontandosi unicamente con il suggestivo panorama che si apre a nord, di fronte al visitatore. Il sito si compone di quattro elementi che si possono leggere anche come “tappe” del percorso di visita del complesso: la stazione di servizio, ripensata come punto di primo accesso al sito con il suo parcheggio, e ultimo spazio di relazione al rumore legato alla viabilità. L’area del memoriale, pensata come un giardino lungo il cui percorso si intercettano elementi commemorativi (una citazione, una frase poetica). Da qui nasce una “linea d’ acqua” che affianca il percorso sino agli edifici di preghiera. Questi ultimi, semi-incassati nel declivio del terreno, sono progettati come quattro volumi semplici, modellati su di un’unica matrice geometrica e accomunati dalla bianca finitura a intonaco (tipicamente mediterranea). I quattro elementi architettonici, dedicati alle fedi cristiana, ebraica, musulmana e buddista, saranno luoghi di preghiera e raccoglimento, consentendo ai fedeli di avere ciascuno un proprio spazio rappresentativo e allo stesso tempo di co-abitare uno stesso luogo. L’ambito comune della platea è invece immaginato per la socialità e lo scambio senza barriere confessionali: con la natura, l’acqua, il silenzio, simboli comuni alle fedi rappresentate, ed il panorama a unire spiritualmente gli animi, sotto lo stesso cielo, ammirando la bellezza del paesaggio. È per questo che il progetto è stato chiamato, in modo molto suggestivo, “La bellezza del Creato”. Confidiamo che questo luogo sia visto non come la fine di un’autostrada, ma come l’inizio di un nuovo dialogo.