Isola apparentemente naturalistica, invece completamente ridisegnata dal lavoro dell’uomo che, mettendo sasso su sasso, ha tratteggiato un paesaggio tra i più emozionanti del Mediterraneo: tra una balza e l’altra, sostenute da muri di pietra lavica nera, si coltivano vite e capperi, adottando un sistema di coltivazione straordinario, dichiarato patrimonio intangibile dell’umanità dall’Unesco.
- Cliente
- ENAC
- Anno
- 2004
- Status
- Completato
- Dimensione
- /
- Team
-
progetto Flavio Albanese —
Flavio Albanese
founder & partnerFlavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.
Franco Albanese
partner, CEO & executive directorFranco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.
responsabile di progetto Guillermo BoetschGuillermo Boetsch
team Piero Corradin —Piero Corradin
partner, head of projectsPiero Corradin è partner dello studio dal 2020 e head of project dal 2014. Si è laureato nel 2002 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e nello stesso anno ha iniziato a lavorare come architetto in ASA studio albanese. Tra i progetti più importanti seguiti da Piero si segnalano il progetto di riqualificazione urbana di un quartiere di Pechino su masterplan di OMA (2007), la nuova sede della Banca Popolare di Marostica (2006), la nuova sede direzionale delle AFV Acciaierie Beltrame a Vicenza (2007), il concorso per la Nuova Fiera di Vicenza (2008), il concorso internazionale “Recupero della cava di Mursia” nell’isola di Pantelleria (2010). Nel 2012 ha seguito il progetto della Hybrid Tower a Mestre (Venezia), nel 2016 l’ampliamento dell’headquarter Fope a Vicenza (2016) e il Polo Logistico Agroalimentare di Monselice (2016). Nel 2008 è stato tutor per PreVisioni, il workshop internazionale sul futuro masterplan di Vicenza; nel 2009 e 2010 in due edizioni del summer workshop dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Riccardo Nicoletti
architectRiccardo si è laureato in architettura alla IUAV di Venezia nel 2002 e collabora con ASA studio albanese dal 2008. Si occupa dello sviluppo dei progetti concernenti edifici produttivi e direzionali, in particolare nella loro fase definitiva/esecutiva. È in qualche modo il “garante” della continuità tra le idee progettuali sviluppate nel concept e la loro realizzazione finale. Dal 2002 al 2008 ha lavorato presso l'impresa di costruzioni Morbiato, con compiti di progettazione architettonica, esecutiva e assistenza alla direzione lavori a stretto contatto con le dinamiche di cantiere. Riccardo è un uomo pratico, appassionato delle tecniche costruttive che sperimenta spesso e direttamente negli approcci più innovativi. Pallavolista amatoriale ma fiero, se non fosse diventato architetto avrebbe fatto il vigile del fuoco.
Giulio Pugno Vanoni
architectAnna Tozzi
project manager, interior designerAnna è arrivata in studio nel 1982 dopo il diploma di liceo artistico. Ha contribuito alla crescita e allo sviluppo di ASA studio albanese, definendone lo stile e la sensibilità che lo contraddistinguono. Interior designer con spiccate doti per il disegno e i cromatismi, Anna si è da sempre interessata agli interni, alla distribuzione degli oggetti nello spazio e alla corretta ed elegante proporzione tra toni e volumi, seguendo i progetti dal concept alla progettazione, al coordinamento dei fornitori e al rapporto con i clienti. Oggi è una delle colonne di ASA studio albanese e il punto di riferimento per le scelte più importanti di interior design. La sua palette cromatica si è attestata nel tempo su nuance morbide e il suo colore più utilizzato è senza dubbio il beige, in ogni sua sfumatura. Anna ama la natura, gli animali, i cardigan ampi e caldi e le monografie di Liagre, queste ultime per piacere e necessità.
L’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria è un progetto che si misura con la straordinaria condizione geomorfologica e antropica di quest’isola speciale, vulcanica e “cratigrafica” nel cuore del Mediterraneo a metà strada tra Europa e Africa. Il progetto ha riguardato due elementi spaziali diversi: il volume già esistente e la nuova porzione ipogea. Il primo, “congelato” nella sua dimensione volumetrica, è stato “svuotato” dalle strutture interne, rendendolo trasparente e leggibile al passeggero con ampie aperture e facciate di rete stirata. L’ampliamento richiesto trova spazio in un edifico completamento ipogeo, ed è stato progettato come luogo ombroso e fresco con grandi volte candide e prese di luce filtrate attraverso il “cratere” ed il giardino pantesco: un luogo che rimanda alla memoria dell’ombra del dammuso e delle stanze dello scirocco, fresco riparo dall’arsura e dall’abbacinante sole del sud. Anche il sistema di collegamento tra i due livelli, costituito da scale mobili e ascensori, è stato immaginato come una vetrata “tellurica” che suggerisce l’idea magmatica dei cristalli.
Gli spazi lasciati vuoti dalle infrastrutture viarie necessarie alla mobilità aeroportuale, è stata ricoperta interamente di flora autoctona piantumata tra le balze di muri di pietra lavica: unico elemento distintivo è un gruppo di palme, palme che punteggiano tutta l’isola, cresciute spontanee dalla disseminazione anemocora dei semi trasportati dagli uccelli migratori dalla vicina costa africana.
Schizzi preparatori e tavole di progetto
Modello di studio sull'andamento cratigrafico dell'intervento
Render di progetto
Immagini dei lavori
Il progetto di ampliamento dell'aeroporto di Pantelleria è stato pubblicato su US n. 1.10 di Marzo/Aprile 2010
Il progetto di ampliamento dell'aeroporto di Pantelleria è stato pubblicato su US n. 1.10 di Marzo/Aprile 2010