RESTAURO DI VILLA FRACANZAN PIOVENE ORGIANO

Et in Arcadia ego

A Orgiano, piccolo borgo nella campagna all’ombra dei colli Berici tra Lonigo e Sossano, Giovan Battista Fracanzan fece erigere nel 1710, forse dall’architetto Francesco Muttoni, una imponente villa di campagna che ingloba strutture precedenti e che dall’Ottocento è proprietà della famiglia Piovene Porto Godi.

Cliente
Privato
Anno
1989
Status
Completato
Team
progetto Franco Albanese

Franco Albanese
partner, CEO & executive director

Franco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.

Flavio Albanese

Flavio Albanese
founder & partner

Flavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.

La villa ha due fronti di uguale importanza. Quello su strada -al di là della quale è situato un piccolo giardino ornato di statue costruito come un teatro semicircolare sulla collina- ha uno scalone monumentale di ingresso e un abbaino coronato da frontone triangolare, mentre la facciata rivolta alla campagna, verso il grande e scenografico viale serrato da un doppio filare di carpini, è caratterizzata da una alta loggia sormontata da un ricco abbaino di gusto barocco.
L’edificio, rimasto chiuso e abbandonato per una quindicina di anni, è stato oggetto di un restauro architettonico e strutturale eseguito su progetto dello studio Bonagiunti di Verona, mentre Flavio Albanese ha condotto la fase terminale dell‘intervento e ne ha curato gli arredi.
Oltre al necessario intervento di recupero e pulizia delle decorazioni esistenti in stucco e degli elementi  in pietra e all’integrazione o al rifacimento di alcune pavimentazioni degradate, è stata avviata un’operazione di valorizzazione degli ambienti più significativi e pittoreschi della villa. Ciò ha coinvolto sia i vani nobili, come l’altissimo salone principale del piano nobile dalle belle porte monumentali ornate di eleganti stucchi o come uno dei salotti con finiture e arredi risalenti al 1856, sia quelli un tempo considerati solo “di servizio” ricchi però di un fascino non minore, come il grande ambiente centrale del piano terra suddiviso in tre “navate” da pilastri snelli, la grande cucina -una delle più belle fra quelle delle ville venete- con il superbo acquaio del cinquecento in marmo rosso di Verona e la ricca collezione di pezzi in rame, o come il grande abbaino del piano attico, un tempo destinato a granaio, che oggi viene invece usato come suggestivo spazio di soggiorno estivo, con una doppia e superba vista sulla campagna e sul pendio dei colli.