HOUSE REFURBISHING MILANO

Quieta fluidità

È un progetto di refurbishing e restauro di un appartamento su due livelli che demolisce e ricostruisce i due ultimi piani di un elegante condominio liberty nel cuore di Milano, riconoscibile dalla svettante torre circolare d’angolo. Un edificio di questo tipo richiedeva di attivare una serie di riflessioni su come introdurre il contemporaneo in uno spazio storico, sviluppando delle tattiche di coesistenza tra vecchio design e nuovo layout. 

Cliente
Privato
Anno
2011
Status
Completato
Dimensione
500 mq
Team
progetto Flavio Albanese

Flavio Albanese
founder & partner

Flavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.

Franco Albanese

Franco Albanese
partner, CEO & executive director

Franco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.

responsabile di progetto Benedetta Nicolich

Benedetta Nicolich

team Lisa Bisarello

Lisa Bisarello
interior designer

Arrivata in Asa studio albanese nel 2001, Lisa è stata ingaggiata come personal assistant di Flavio Albanese per poi diventare interior designer e seguire progetti che variano dal design di mobili a quella dei pattern per i tessuti, sino alla progettazione di interni. Si è diplomata nel 1994 all'Istituto Tecnico per Geometri Canova di Vicenza, e prima di arrivare in Asa studio albanese ha lavorato dal 1994 al 1996 come disegnatrice di interni presso uno Studio tecnico Immobiliare, e dal 1998 al 2000 nel prestigioso showroom Fontana Arredamenti come commessa e progettista d'interni. Lisa ha una personalità sensibile, scrupolosa, caparbia e semplice. Preferisce l’acqua naturale e il suo proverbio preferito è “Volere è potere”.

Nicola Caputo

Nicola Caputo
architect

Nicola è architetto e collabora con ASA studio albanese dal 2005. Si occupa prevalentemente della fase definitiva ed esecutiva dei progetti, coordinando in fase di cantiere i professionisti che intervengono nella realizzazione del progetto e affiancando i clienti nelle loro scelte, in modo da garantire la coerenza della visione progettuale dello studio con le aspirazioni dei committenti. Nicola ha seguito per lo studio progetti come il Rocco Forte Verdura Resort  di Sciacca, la Hybrid Tower di Mestre,  la Villa Coeur Jolie a Cap d’Antibes e numerosi altri progetti. Prima di collaborare ASA studio albanese, ha lavorato presso lo Studio Altieri di Thiene, nel campo del contract per interni nei luoghi di lavoro presso la Adotta  e di nuovo come progettista presso lo Studio Gabbiani & associati, affrontando progetti di diversa scala tra cui ospedali, mall commerciali, infrastrutture e restauri. Vive a Vicenza con sua moglie e suo figlio; ama nuotare e, quando non è immerso nella progettazione in studio, si immerge in piscina, dove pratica nuoto premaster. Tra le sue letture preferite, “L’arte della guerra” di Sun ZU. Non potrebbe mai fare a meno di un paio di scarpe ben confezionate.

Anna Tozzi

Anna Tozzi
project manager

Anna è arrivata in studio nel 1982 dopo il diploma di liceo artistico. Ha contribuito alla crescita e allo sviluppo di ASA studio albanese, definendone lo stile e la sensibilità che lo contraddistinguono. Interior designer con spiccate doti per il disegno e i cromatismi, Anna si è da sempre interessata agli interni, alla distribuzione degli oggetti nello spazio e alla corretta ed elegante proporzione tra toni e volumi, seguendo i progetti dal concept alla progettazione, al coordinamento dei fornitori e al rapporto con i clienti. Oggi è una delle colonne di ASA studio albanese e il punto di riferimento per le scelte più importanti di interior design. La sua palette cromatica si è attestata nel tempo su nuance morbide e il suo colore più utilizzato è senza dubbio il beige, in ogni sua sfumatura. Anna ama la natura, gli animali, i cardigan ampi e caldi e le monografie di Liagre, queste ultime per piacere e necessità.

Partners
Studio 03, Debra Balucani, Mario Lemorini, Micaela Marinoni
Crediti fotografici
Germano Borrelli, Andrea Garzotto

Il tema dell’intervento, come spesso capita in situazioni di questo tipo, è la ricerca di una strategia equilibrata e proporzionata per trasformare uno spazio novecentesco in una machine à habiter contemporanea.  Per far questo, si è deciso di svuotare il primo livello della partizione esistente, rimodulandolo attraverso l’inserimento di una sequenza di scatole-stanze che ritmano lo spazio senza mai chiuderlo. Il salotto circolare, situato sulla torre d’angolo, è stato recuperato nella sua condizione originaria, come un caleidoscopico panottico sulla città. Le ampie vetrate, ricavate su una nuova terrazza arretrata dal prospetto su strada, generano una sorta di continuità tra esterno e interno e illuminano i nuovi spazi di luce naturale. L’intrusione delle soluzioni più contemporanee nel contesto liberty è in parte compensata da un ampio uso di modernariato degli anni ‘40 e ‘50, alternato a mobili su disegno.
Il risultato è un ambiente fluido e confortevole, sviluppato tutto intorno alla terrazza, un equilibrio molto misurato tra toni caldi e freddi e tra innovazione e moderazione, virtù borghesi per eccellenza.