36°48’ EST 11° 56′ NORD PANTELLERIA

Tradizione rivisitata

Isola di Pantelleria, Mediterraneo, 36°48’ Est 11° 56' Nord, 80 kmq: una colata di lava, sullo zoccolo continentale africano, nel mezzo del Canale di Sicilia. 30 miglia dalla Tunisia.

Cliente
Privato
Anno
1990
Status
Completato
Dimensione
1200 mq
Team
progetto Flavio Albanese

Flavio Albanese
founder & partner

Flavio Albanese (1951), è fondatore e presidente di ASA studio albanese. Si forma come autodidatta combinando la sua passione per l’arte contemporanea con l’esperienza pratica di artigiano-architetto. Venuto a contatto con Carlo Scarpa, apprende da lui un approccio alla progettazione che rifiuta gli apriori, e che si declina di volta in volta in base alle occasioni, ai temi e ai contesti che incontra. Ha tenuto corsi all’École Polytechinique Fédérale di Losanna e all’Art Institute di Chicago (1980), all’University of Yale (1983), all’University of Architecture di Delft (2005), all’University of Florida (2006), alla Fundacion Proa de Buenos Aires (2008) e più volte presso le più importanti università italiane. Ha tenuto inoltre due workshop all’international summer school dell’Istituto Universitario d’ Architettura di Venezia nel 2009 e nel 2010. È stato membro di giunta di Confindustria Vicenza dal 1998 al 2001, del Comitato scientifico di Domus Academy (2004-2005) e del Comitato d’Onore di MIart (2009 e 2010), direttore dell’Officina del Porto di Palermo (2006-2008), vicepresidente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza (2011-2015) e presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (2010-2016). Dal 2007 al 2010 è stato chiamato a dirigere Domus, la prestigiosa rivista internazionale di architettura, design e arte contemporanea. Attivo già dal 1971, nel 1987 fonda con il fratello Franco ASA studio albanese. I progetti dello studio sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali di architettura e design: il progetto Neores è stato segnalato nell’edizione 2003 dell’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation, mentre ASA studio albanese ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia nelle edizioni 2004 e 2006. Flavio è un lettore e biblioflio (la sua biblioteca, a disposizione dello studio, conta di oltre 15.000 volumi) e un conoscitore e collezionista d’arte contemporanea.

Franco Albanese

Franco Albanese
partner, CEO & executive director

Franco Albanese (Vicenza, 1958) lavora nel mondo dell’architettura e del design dal 1976. Laureato nel 1986 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, l’anno seguente ha fondato a Vicenza ASA studio albanese, insieme al fratello Flavio. Da allora Franco è amministratore delegato e direttore tecnico dello studio, e in questo ruolo ha partecipato alla genesi, allo sviluppo e all’esecuzione dei progetti più importanti. Come progettista e direttore dei lavori ha seguito la sede di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova (1997); “Neores”, l’insediamento produttivo e direzionale di Sinv Spa a Schio, Vicenza, (selezionato nel 2003 per l’European Union Prize for Contemporary Architecture della Mies van der Rohe Foundation); il progetto per il Municipio del Comune di Grumolo delle Abbadesse, Vicenza (1999); “Morimondo 17”, la riconversione industriale della sede Sinv spa a Milano (2000); l’headquarter di Margraf a Chiampo (Vicenza, 2006). Ha curato inoltre la progettazione del “Rocco Forte Verdura Resort” a Sciacca, in Sicilia (2005), dell’ampliamento dell’aeroporto di Pantelleria (2006), della nuova Rinascente di Palermo (2007), il progetto di riconversione Lindower 22 a Berlino (2011), la HTM Hybrid Tower di Mestre (2012), l’ampliamento della sede Fope a Vicenza (2016). Negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sugli interventi di riconversione degli spazi industriali urbani, diventato un tema chiave nella filosofia di ASA studio albanese.

team Giovanni Bonomo —

Giovanni Bonomo

Anna Tozzi

Anna Tozzi
project manager

Anna è arrivata in studio nel 1982 dopo il diploma di liceo artistico. Ha contribuito alla crescita e allo sviluppo di ASA studio albanese, definendone lo stile e la sensibilità che lo contraddistinguono. Interior designer con spiccate doti per il disegno e i cromatismi, Anna si è da sempre interessata agli interni, alla distribuzione degli oggetti nello spazio e alla corretta ed elegante proporzione tra toni e volumi, seguendo i progetti dal concept alla progettazione, al coordinamento dei fornitori e al rapporto con i clienti. Oggi è una delle colonne di ASA studio albanese e il punto di riferimento per le scelte più importanti di interior design. La sua palette cromatica si è attestata nel tempo su nuance morbide e il suo colore più utilizzato è senza dubbio il beige, in ogni sua sfumatura. Anna ama la natura, gli animali, i cardigan ampi e caldi e le monografie di Liagre, queste ultime per piacere e necessità.

Crediti fotografici
ASA studio albanese, Francesco Bolis, Alfio Garozzo

Un complesso agricolo di più dammusi, le tipiche costruzioni di una popolazione dedita all’agricoltura, costruite con doppi muri a secco di pietra lavica e ossidiana, con intercapedine di detriti (“casciata”): il muro interno regge la volta, l’esterno funge da controspinta; un paesaggio accidentato, un terreno con notevoli dislivelli, ciascuno individuato da un muro a secco; una vegetazione a macchia mediterranea (viti, ulivi, lecci e fichi d’india). Sui dammusi preesistenti, in parte rovinati, utilizzando la tecnica costruttiva originaria, sono stati realizzati una serie di nuovi vani, concatenati intorno a un corpo di fabbrica absidato, con copertura a volta, distribuiti intorno a una sequenza di corti chiuse, fruibili durante l’estate. Alla compattezza del tessuto di questo allusivo villaggio, si contrappone l’apertura, definita da un semplice muro intonacato, della piscina, il cui bordo segna il profilo del mare. Intorno, importate, le palme. Una successione di materiali identifica gli interni: la pietra nuda evidenzia le preesistenze; l’intonaco compare solo nelle addizioni; i colori sono caldi e tutti i materiali edilizi impiegati provengono dall’intorno. Un lungo percorso di tufo, limitato da muri a secco, conduce a un avvallamento inferiore di 16 metri. Al centro di questa depressione vulcanica, i terrazzamenti sono stati modellati per configurare e ospitare un teatro all’aperto. All’interno della valletta che ospita il teatro, all’inizio del 2000, l’artista inglese Richard Long ha realizzato un’ampia installazione litica site specific, denominata “Scirocco Circle”: un onphalos, un’entità geografica circolare che ordina i complessi e disordinati muretti a secco di pietra lavica che segnano il paesaggio circostante. Il complesso di dammusi ed il vasto territorio che li circonda, sono stati oggetto di ininterrotte modifiche ed ampliamenti tuttora in corso, come un organismo naturale in continua evoluzione.

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